lunedì 18 giugno 2012

"Figli che Disastro" il fumetto della 1°C, scuola F. Severi - Arezzo


Workshops Creativi

con la collaborazione della

Prof.ssa Cordelia Palla


con la partecipazione speciale di

Marco Santucci

  
presentano


“Figli che Disastro!”


una produzione


Classe I C - A.s. 2011-2012


Sceneggiatori:
Fabio Ballerini
Leonardo Cuccoli
Federica  Faralli
Leonardo Rossi
Edoardo Sensi
Tommaso Turchi


Disegnatori:
Sofia Bianchini
Chiara Bracciali
Greta Burali
Ilaria Misuri
Laura Olivieri
Leonardo Vasarri


Coloristi:
Yassin Bekali
Simone Capaccioli
Gabriela Chirieac
Michele Giovannetti
Ilaria Misuri
Caterina Terrazzani


Inchiostratori e Balloonisti:
Erica Buffetti
Mansor  Ferrad
Gioia Huang
Denis Lupsa
Martina Marchesan
Agnese  Menci




si ringraziano

il Dirigente Scolastico
Dott.ssa Rosella Elena Misuraca
Prof. Francesco Anelito



progetto grafico/editing
Francesca Meli B. Furini
Maria Cecilia Frediani van Duinen

venerdì 2 marzo 2012

MATERIALI: ANALISI TESTI - I° C / Scuola F. Severi - Arezzo

Di seguito riportiamo un riepilogo di quanto detto durante il secondo incontro (2 marzo 2012) di "Tutto il Mondo in un'Immagine" presso la scuola F. Severi di Arezzo, con la classe I C. L'operatrice ha ipotizzato una possibile interpretazione del brano scelto dalla classe per creare il fumetto e ne ha dato una dimostrazione pratica realizzando una prima tavola. Questa sarà uno spunto per i ragazzi che, divisi in sei gruppi di lavori, inizieranno ad elaborare i materiali a loro disposizione. 


PRIMO PUNTO : IN CHE MODO RACCONTARE QUESTo brano 

Operatrice: "Dato che ho parlato con la vostra professoressa di alcunipossibili modi in cui voi potreste raccontare il brano, io ho optato  per un approccio diverso. Il brano di Polifemo viene raccontato da Poseidone, padre del Ciclope, durante l’assemblea generale che si tiene ogni lunedì mattina nella sala riunioni del Monte Olimpo. Tema del giorno: Quanto rompono i figliLa tecnica usata qui, che credo userete anche voi, è quella del flashback o analessi. Il flash back (lett.= lampo indietro) è un tuffo nel passato, un tuffo che, come in questo caso o per esempio nel romanzo L’isola del tesoro di Robert L. Stevenson, può durare per tutto il brano (o romanzo).
Il “tono” che ho scelto per questo fumetto è umoristico. Adesso che si è deciso come raccontare  il fumetto, la cosa importante è di mantenere “il tono” del racconto; (serio, umoristico, mordace etc.) e di mantenere l’interesse del lettore.



SECONDO PUNTO: INDIVIDUARE LE SEQUENZE
Antefatto: Poseidone, durante l’abituale assemblea generale degli dei del lunedì mattina, racconta la disavventura capitata al figlio Polifemo:
1° sequenza: Odisseo ed i suoi uomini arrivano alla terra dei Ciclopi;
2° sequenza: descrizione dei Ciclopi e della loro società;
3° sequenza: Odisseo ed i suoi uomini arrivano alla grotta dove vive il Ciclope, ma lui non c’è;
4° sequenza: i compagni di Odisseo lo incitano a rubare formaggio e pecore e poi ad andarsene ;
5° sequenza: Odisseo è curioso di vedere il Ciclope e decide di attendere il suo ritorno;
6° sequenza: Polifemo torna alla grotta con il suo gregge;
7°  sequenza: Il Ciclope, nella sua tana si accinge alle faccende serali; i greci si nascondono spaventati;
8° sequenza: Polifemo si accorge degli uomini;
9° sequenza: Odisseo narra al gigante la loro storia e gli chiede di venir onorato come ospite, dato che anche Zeus vuole che gli ospiti vengano onorati;
10° sequenza: Polifemo risponde che i Ciclopi non temono gli dei, ma fanno quello che vogliono; quindi domanda all’eroe greco dove ha armeggiato la sua nave;
11° sequenza: Odisseo non si lascia ingannare e non gli rivela niente;
12° sequenza .13.: Polifemo per tutta risposta divora due compagni di Odisseo;
13° sequenza .14.: Odisseo non reagisce, ma medita la sua vendetta;
14° sequenza. 15. : All’alba del giorno dopo l’essere mostruoso divora altri due greci e poi porta al pascolo i greggi lasciando gli uomini nella grotta;
15° sequenza . 16. : il greco astuto insieme ai suoi compagni costruisce un’arma con il tronco di un ulivo;
16° sequenza . 17. : Polifemo la sera torna dal pascolo;
17° sequenza . 18. : Odisseo gli offre del vino per farlo ubriacare, alla domanda del Ciclope del suo nome gli risponde Nessuno;
18° sequenza . 19. : il mostro adesso giace a terra ubriaco ed Odisseo ed i compagni mettono la punta del tronco di ulivo nella brace e la conficcano nell’occhio di Polifemo;
19° sequenza . 20: il mostro urla dal dolore, ma ai Ciclopi venuti in suo aiuto che gli chiedono chi vuole ucciderlo lui risponde: Nessuno; le enormi creature quindi si allontanano dicendo che se nessuno lo vuole uccidere vuol dire che è Zeus che lo sta punendo e quindi dovrà rivolgersi a suo padre Poseidone, dato che loro nulla possono contro gli dei; Odisseo gioisce della riuscita del suo inganno;
20° sequenza . 21 .: conclusione; La mattina seguente Polifemo stordito dal dolore fa uscire al pascolo le amate pecore insieme ad Odisseo ed i suoi compagni che si sono stretti al petto del bestiame; per ultimo esce il montone favorito del Ciclope che porta con sé lo stesso eroe greco; Odisseo ed i suoi compagni tornano salvi alla loro nave.


Individuare tutte le sequenze non vuol dire “usare” tutte le sequenze; al momento in cui si farà il passaggio dal testo alle vignette e alle didascalie si valuterà quali sequenze  usare e quali non usare e come trasformare  il testo.


  
TERZO PUNTO: ORGANIZZAZIONE DELLA mia PAGINA
I vignetta (doppia, cioè l’intera  striscia in alto,  + un’appendice che prende lo spazio della  vignetta  di  destra della seconda striscia e della vignetta  di destra della terza striscia) : assemblea generale degli dei al monte olimpo
II vignetta ( vignetta di  sinistra della seconda striscia) : Poseidone comincia a raccontare agli altri dei la disavventura di Polifemo.
III vignetta ( VIGNETTA di SINISTRA DELLA TERZA STRISCIA): flashback, ci troviamo nell’isola dei Ciclopi.




PIANO DI LAVORO per il fumetto della classe i c

A questo punto entreranno in scena :
1)    gli sceneggiatori ed i disegnatori di ogni gruppo;. lo sceneggiatore farà  vedere al “collega” la sua  sceneggiatura per la pagina in questione proponendo la suddivisione della pagina in un tot numero di vignette (tenendo sempre in mente la suddivisione del foglio in tre strisce), il lettering  delle didascalie, se ci sono,  e dei ballons e la posizione delle onomatopee , se ci sono.
2)    il disegnatore, da parte sua fara’ i disegni e proporra’ eventuali modifiche sulla strutturazione della pagina e delle vignette nel caso in cui, ad esempio, ci sia troppo testo rispetto al disegno etc. la decisione della preparazione della pagina deve essere fatta in armonia tra lo sceneggiatore e il disegnatore; entrambi cercheranno di venire incontro alle esigenze e alle idee del “collega” con rispetto e pazienza; entrambi dovranno cercare di raggiungere il risultato migliore per il lavoro , non di imporre la propria visione e basta.
3)    Quando la pagina sara’ definita a grandi linee, entreranno in scena gli  inchiostratori. Questo lavoro potrebbe essere fatto da un gruppo di ragazzi  che sono bravi a disegno tecnico, o che comunque sono precisi nel prendere le misure,ma che sono capaci anche nel disegno. l’inchiostratore disegnarà, prima a lapis con la riga e poi  con il pigment liner (pennarello nero fine) i bordi della pagina e le vignette. Questo e’ un lavoro di precisione e molto importante perche’ l’aspetto di tutta la pagina dipende dalla precisione dei bordi e dei contorni delle vignette.
4)    Quando l’inchiostratore ha preparato la pagina, questa torna nelle mani del disegnatore che per prima cosa  stabilisce con esattezza il posto dei baloons e lo spazio che i baloons prenderanno all’interno della vignetta consultandosi con lo sceneggiatore; verranno chiamati a questo punto il balloonista  e colui /colei che si occupano del lettering all’interno delle didascalie e dei balloons ; coloro che si occupano del lettering devono avere una scrittura chiara e possibilmente bella. il balloonista disegnera’ il balloon preparera’ le strsce su cui verra’ scritto il testo dal responsabile del lettering; anche questo lavoro e’ molto preciso ed importante per la resa del fumetto; solo dopo che questi ultimi due “professionisti” avranno finito il lavoro si potranno sapere con certezza le dimensioni dei balloons, delle didascalie E del testo al loro interno.
5)    Adesso la pagina con i suoi bordi ben fatti, i disegni, i balloons e le didascalie con il testo interno e le eventuali onomatopee e’ pronto per passare nelle mani del controller  che avra’ la responsabilita’ di controllare che non ci sia nessun errore nella pagina.
6)    Quindi il tutto tornera’ agli inchiostratori i quali ripasseranno con il pigment liner ogni cosa; va da se che la precisione qui e’ essenziale perche’ gli errori non possono piu’ ESSERE corretti a questo punto.
7)    Adesso la pagina va nelle mani dei coloristi che renderanno compiuto e ancora piu’ bello il fumetto.
8)    il controller studiera’ di nuovo la pagina, ma potra’ eventualmente correggere solo il colore  senza creare dei pasticci oppure proporre, nel caso di gravi errori, di fare di nuovo la pagina.
9)    finalmente la pagina puo’ andare in stampa!!!!!!

Balloons, didascalie, onomatopee, lettering, disegno, tipo di vignette,strisce

Come  ha detto Santucci nell’incontro scorso il foglio di lavoro deve essere diviso in tre strisce.
Le tre strisce devono essere divise a loro volta in vignette, in genere sei. Le variazioni però sono tantissime, l’importante è tenere sempre in mente le tre strisce  iniziali . (VEDI FIGURE 1-2-3 DELL'ARTICOLO MATERIALI DI SUPPORTO).

E’ importante tener presente, come potete vedere, che bisogna lasciare un bordo bianco tutto intorno alla pagina e che ci devono essere degli spazi bianchi fra le varie vignette ed anche, all’interno dei balloons fra le righe del testo.
Nei mitici di Walt Disney per es. in fondo ed  in cima alla pagina ci sono 20 mm, 10 mm ai due lati e 4/5 mm tra una vignetta e l’altra. Nella mia pagina di fumetto invece io ho lasciato un bordo uguale di 1cm tutto intorno alla pagina, ed uno spazio di ½ cm fra le vignette; all’interno dei balloons uno spazio di ½ cm iniziale, in modo da aver abbastanza spazio in verticale per le lettere, quindi un interspazio di  0,2 cm e ½ e poi nuovamente uno spazio di ½ cm dove scrivere e così via. In questo modo la scrittura non è ammassata, si legge con abbastanza chiarezza e la distanza fra una riga e l’altra è sempre la stessa. E’ importante ricordare che non si deve cominciare o finire di scrivere  il testo troppo vicino ai bordi del balloon.

Balloons, didascalie, onomatopee  e disegno all’interno delle vignette

I balloons sono le nuvolette dove viene messo il testo dei fumetti. Quando nella vignetta ci sono più nuvolette, l’ordine da seguire per tracciarle o leggerle è quello della nostra scrittura lineare:
da sinistra a destra;
dall’alto in basso; si possono inoltre collegare con un “ponticino” due balloons relativi alla stessa persona(ad esempio prima un pensiero e poi un dialogo) vedi disegno.


Oltre che nei balloons il testo viene messo anche nelle didascalie, che servono per spiegare o collegare le azioni oppure a descrivere stati d’animo. La didascalia può precedere l’azione (fungere da introduzione), descrivere un’azione, può legare due vignette; infine abbiamo le onomatopee che sono parole che “riproducono” un suono e sono usate moltissimo nei fumetti, sia dentro i balloons che  fuori, direttamente nella vignetta.
I balloons possono avere varie forme e hanno sempre un prolungamento detto “coda” che serve ad indicare da dove proviene la voce o il pensiero; la  vignetta può essere rettangolare, come in Francia, o ovale/rotonda come siamo abituati a vedere nei testi di Walt Disney; i contorni della nuvoletta sono di tipo diverso a seconda delle situazioni e sensazioni diverse:
- linea tratteggiata: si parla sottovoce;
- linea a “nuvola” con dei cerchietti (invece che una “coda”): per indicare un pensiero;
- linea irregolare: per indicare uno stato d’animo particolare (paura, rabbia, felicità, etc.);
-linea ondulata per indicare un flashback (io nel mio fumetto ho ripreso la linea che viene usata nei mitici Disney (vedi fumetto).
Il disegno è naturalmente quello che viene disegnato all’interno della vignetta.

La progettazione e la realizzazione grafica delle parole scritte si chiama LETTERING  (dall’inglese “to letter” cioè dotare di caratteri tipografici, stampare).
Il lettering e’ molto importante perché il testo non deve essere eccessivo (ad esempio 34 parole sono molte e a quel punto il balloon prende circa la metà della vignetta), deve essere conciso e tuttavia deve essere chiaro per capire la storia. Se in una vignetta o in una pagina si mette molto testo, è bene che nella vignetta successiva, o pagina successiva se ne metta meno; quando si scrive la sceneggiatura per un fumetto è molto importante essere estremamente sintetici, perché altrimenti il testo è predominante rispetto al disegno; questo lavoro di sintesi non è facile, ma è molto importante: a volte possono esserci circa 30/40 parole in una didascalia, a volte in un’intera vignetta possono esserci solamente un segno di interpunzione e delle onomatopee(vedi esempi).
Chi  “scriverà” il testo deve cercare di scrivere in modo chiaro e comprensibile; ci sono delle regole da rispettare come nella progettazione della pagina: 
- si deve scrivere il testo, magari a lapis, per rendersi conto dell’area che andrà ad occupare;(vedi esempio  che ho fatto)
- si devono tracciare sulle vignette le righe che ospiteranno il testo e gli interspazi, righe più piccole che le separano. In genere il rapporto è di 1 a 2. Per un testo di 3 mm d’altezza potete usare un interspazio di 1 mm, se l’altezza è di 4 mm, l’interspazio avrà valori fra 1,5 e 2 mm. Per 5 mm, l’interspazio sarà di  2/2,5 mm  e così via. (vedi sopra); se il testo da scrivere nella vignetta è lungo si dovranno necessariamente tracciare più righe. E’ consigliabile, in questo caso, tener conto anche del disegno e procedere contemporaneamente con entrambi. Il testo all’interno del balloon deve avere una certa simmetria, per motivi di spazio e di lettura, quindi potete (e dovrete!) andare a capo se necessario. Scrivete il testo prima in un foglio a parte;
- se si vuole sottolineare l’importanza di una parola, questa si scriverà  in “grassetto”, cioè il tratto sarà un po’ più spesso.(vedi disegni).

Un suggerimento: per rendere più vivace e divertente un fumetto è interessante introdurre personaggi secondari che possono essere cose ed animali che commentano i fatti (una specie di coro)

INQUADRATURA E CAMPI

inquadrature
FI = il personaggio si vede per intero
PA = piano americano, dalle ginocchia in su
PN = piano medio, dalla vita in su
PP = primo piano, dalle spalle in su
PPP = primissimo piano, si vede solo il volto
DT = dettaglio, si vede solo un particolare del corpo.

campi
Ci sono poi:
CAMPO MEDIO: sotto i trenta metri
CAMPO LUNGO : oltre i 30 metri
CAMPO LUNGHISSIMO : fino all’orizzonte

Infine brevemente un accenno al flashback di cui avevo parlato all’inizio di questa lezione. Il flashback o analessi si riferisce ad un evento che si è verificato nel passato; questa tecnica viene impiegata con scopi diversi: serve ad informare il lettore di fatti importanti per proseguire la storia e a preparare colpi di scena o drammatizzare la situazione, la durata del flashback  può essere lunga quanto la storia stessa, come nel caso dell’episodio del mio fumetto; il narratore può anche scegliere di raccontare una storia partendo da un avvenimento collocato a metà della vicenda narrata: questo succede per esempio nell’Odissea di Omero, che comincia a metà della storia ed ha come protagonista come sappiamo Odisseo.

MATERIALI NECESSARI

·     FOGLI DI ALBUM DA DISEGNO
·     LAPIS, GOMMA, RIGHELLO, APPUNTALAPIS etc.
·     MATITE COLORATE
·      PIGMENT LINER (PENNARELLO NERO) IO HO USATOI PENNARELLI DELLA STAEDTLER NUMERO: 0.05; 0.7; 0,3.




detto questo le cose più importanti per poter fare un fumetto di successo sono:
- lavoro di gruppo
- rispetto per il lavoro degli altri (se ci sarà un bravissimo sceneggiatore e chi deve fare il disegno non si impegna, il lavoro non verrà bene; così come se ci sarà un bravissimo disegnatore e chi deve ripassare il disegno con la china lo fa in modo non accurato, il risultato finale non sarà buono)
- rispetto per le capacità di ognuno: vi state avvicinando al mondo del fumetto per la prima volta e quindi nessuno si aspetta  che siate dei perfetti professionisti; verranno fatti  degli errori e dovranno essere tollerati e compresi; la cosa importante è di impegnarsi e soprattutto di divertirsi un mondo, perché sarete gli autori di un fumetto tutto vostro!!!!!!!!!!!!"

buon lavoro e buon divertimento!!

mercoledì 15 febbraio 2012

TUTTO IL MONDO IN UN'IMMAGINE alla scuola F. Severi di Arezzo, classe I C

Venerdì 17 febbraio 2012 avrà luogo presso la Scuola Media Statale F. Severi di Arezzo il primo appuntamento di "Tutto il Mondo in un'Immagine" il progetto di Workshopscreativi a cura di Maria Cecilia Frediani van Duinen e Francesca Meli Furini, con la partecipazione speciale del fumettista professionista Marco Santucci e la collaborazione della professoressa Cordelia Palla.

Struttura del laboratorio
1° incontro: “Il fumetto”
Operatori: Marco Santucci (fumettista), dott. M. Cecilia Frediani van Duinen, dott. Francesca Meli Furini
Incontro propedeutico con l’artista fumettista Marco Santucci che illustrerà ai ragazzi le linee guida della comunicazione per immagini nel fumetto, quindi un primo approccio ad un mondo complesso e interessante che permette di trasporre la narrazione scritta in scene disegnate. Un progetto divertente e coinvolgente che cercherà di comunicare agli allievi l’importanza della creatività e che fornirà gli spunti per il lavoro che studenti e insegnanti svolgeranno nel corso dell’anno.

2° incontro: “Do you want to blog with us?”
Operatrici: Francesca Meli Furini; M. Cecilia Frediani van Duinen
Durante questo incontro verrà spiegato agli allievi come consultare e partecipare al blog www.workshopscreativi.blogspot.com con materiale di sostegno e didattico. Si parlerà inoltre della comunicazione per immagini nella società contemporanea, con cenni alla pubblicità e alla comunicazione dei massmedia.

3° incontro: Raccolta materiali prodotti e dibattito finale
Operatrici: M. Cecilia Frediani van Duinen, Francesca Meli Furini
Durante questo incontro verranno raccolti i lavori prodotti dagli alunni, e ci sarà un dibattito finale su come è stata vissuta questa esperienza, una sorta di blog reale per fare un riepilogo del progetto.

Biografie operatori: 
Marco Santucci Nasce ad Arezzo il 1974. Vive e lavora a Camucia, Arezzo. A soli 16 anni prende contatto con il mondo del fumetto professionistico conoscendo Fabio Civitelli. Dopo i venti anni Santucci inzia una lunga esperienza lavorativa insieme a Marco Bianchini con cui inizia il suo primo lavoro bonelliano nella serie Mister No: la storia è: “Little Odessa”. Divenuto collaboratore fisso della Sergio Bonelli editore, entra a far parte della Scuola Internazionale di Comics di Firenze dove tiene per alcuni anni lezioni di fumetto e grafica 3D. Le capacità professionali accumulate negli anni sia nell’ambinto del fumetto che nell’uso di svariati software grafici, gli permettono di diventare uno dei soci fondatori di Arcadia studio, società le cui produzioni spaziano da dall’animazione alle produzioni fumettistiche, di cui Termite Bianca è capostipite, nascendo prima come progetto di animazione, poi convertito a fumetto. Proprio su Termite Bianca ha la possibilità di cimentarsi in un’altra sua grande passione: la sceneggiatura. Alla fine del 2005 Marco entra a far parte della serie più famosa bonelliana: Tex, sempre come matitista. Questo è l’ultimo lavoro in coppia con Bianchini. Terminata la lunga storia Texiana di tre albi, nel 2008, realizza la miniserie di tre numeri Secret Invasion: Spider man seguita da alcuni numeri di X-factor per l’americana Marvel Comics. Attualmente sta lavorando alla serie bonelliana Dampyr come autore completo.

Maria Cecilia Frediani van Duinen, nata ad Arezzo, si è laureata in Lingue presso l’Università di Lingue e Letterature Straniere di Arezzo. Ha vissuto per tredici anni in Olanda, dove ha conciliato l’attività di insegnante di lingua spagnola, inglese e italiana ad attività ludico-didattiche di volontariato a scuola. Entusiasta delle moltepliciti iniziative culturali dedicate a bambini e ragazzi a Rotterdam, a cui ha partecipato attivamente con i suoi tre figli, di ritorno ad Arezzo ha deciso di abbandonare dopo diciotto anni l’insegnamento tradizionale per dedicarsi ad una nuova idea, dando vita al progetto “Bambini cosa facciamo oggi di bello in città”all’interno dell’associazione “A scuola tutti insieme” di cui è attualmente direttore. Affiancata da esperti di varie discipline per portare avanti differenti attività sui temi della lingua, della lettura, dell’immagine e delle varie forme di comunicazione in modo creativo ed innovativo, organizza eventi, convegni e laboratori per bambini, ragazzi e adulti.

Francesca Meli Furini, nata ad Arezzo e laureata in Estetica presso l’Università di Lettere e Filosofia di Siena con una tesi sul rapporto fra la produzione artistica contemporanea e la filosofia estetica, lavora fra Arezzo e Roma. Dal 2002 collabora con la galleria Furini Arte Contemporanea di Roma nella ricerca e selezione di artisti giovani e innovativi in Italia e all’estero, supportando e diffondendo il loro lavoro con mostre ed eventi pubblici. Grazie a collaborazioni in Italia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, America Latina e con strutture museali, ha maturato la consapevolezza dei meccanismi e delle potenzialità dell’arte e della comunicazione nella società contemporanea. Nel 2009 ha organizzato con Maria Cecilia Frediani van Duinen il progetto Bambinarte, dedicato a bambini in età scolare e organizzato per la sensibilizzazione all’arte contemporanea nell’infanzia, oltre ad attività culturali ed educative nell’ambito dei progetti promossi dall’associazione “A scuola tutti insieme”.